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Buona Pasqua da parte di don Marco Cagol

Buona Pasqua da parte di don Marco Cagol
 

La Pasqua arriva quest’anno dopo una Quaresima che nessuno di noi avrebbe potuto immaginare così vera. I 40 giorni di Quaresima sono l’eco annuale dei 40 giorni vissuti da Gesù nel deserto. Non so se il “distanziamento sociale” che ci è stato imposto dalle circostanze si possa paragonare al deserto vissuto da Gesù. Lavoro on-line (o in presenza per una parte di noi), lezioni a distanza, video-riunioni, chiamate in skype, serie tv e cinema on demand, bambini in casa tutto il giorno, diluvio quotidiano di notizie, conto in banca in affanno per chi ha un’attività in proprio o lavoro precario… non sono proprio un deserto.

 

Eppure queste settimane sanno un po’ di deserto: le strade vuote, i contatti fisici ridotti al minimo, niente incontri, riunioni, celebrazioni, serate tra amici, le agende un po’ più vuote… Abbiamo visto Papa Francesco, solo di fronte all’immensa Piazza San Pietro vuota. Abbiamo visto anche il Vescovo Claudio, solo nel cimitero di Padova, a pregare per tutti i morti che se ne stanno andando senza nessuno accanto, senza un funerale, con la sola benedizione del solo prete.

 

Tutte immagini che ci hanno restituito la sensazione del deserto che stiamo vivendo e attraversando. Una traversata carica di dolore, soprattutto per le persone che, sole, se ne vanno. Il deserto è un luogo irto di insidie e di pericoli.

 

Eppure il deserto, paradossalmente, è anche il luogo dell’incontro: con noi stessi, con Dio, ma anche con l’altro, con ciò che dell’altro è depositato nel nostro cuore. Se questi giorni sono stati un deserto imposto, è da sperare che siano stati anche tempo per questo incontro inedito. E questo è ciò che può splendere a Pasqua, come “resurrezione” di ciò che era rimasto sepolto nella frenetica vita di prima.

 

Come aclisti, in particolare, potremmo chiederci se il tempo del deserto ci ha permesso di incontrare dentro di noi i fratelli e le sorelle per cui offriamo il nostro impegno associativo. Se così è stato, alla luce di questo incontro, possa rinnovarsi in noi e in tutte le Acli quell’attenzione e quella passione radicale per gli altri, per coloro che saranno in difficoltà finita questa traversata. Il nostro impegno associativo rinasca più essenziale ma più profondo, più fedele, più appassionato. Sentendo quanto sono vere, e da realizzare attraverso forme nuove, le parole di Papa Francesco: «Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti».

 

Buona Pasqua di Resurrezione a tutte le Acli.

 

Don Marco Cagol, Accompagnatore spirituale delle Acli di Padova

 

Resurrezione di San Francesco al Prato, Pietro Perugino, 1499 circa, Pinacoteca Vaticana.

 



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